Fra le vaccinazioni per viaggi all'estero, il vaccino anticolerico è raccomandato solo per i viaggiatori che sono a rischio, come operatori e lavoratori sanitari che devono partire per territori colpiti da disastri in aree endemiche e in zone di epidemia. Questo perché per la maggior parte dei viaggiatori internazionali il rischio di contrarre il colera è basso.
La vaccinazione anti-encefalite giapponese è invece fra i vaccini consigliati per coloro che si recano in Asia per almeno un mese durante il periodo delle piogge o per i viaggiatori che soggiornano in zone endemiche per un periodo inferiore a un mese, ma svolgono attività a rischio come il trekking, il campeggio, la pesca e attività ad alta esposizione all'aperto o che permangono in aree rurali.
La vaccinazione contro l'epatite A è raccomandata nel caso in cui viaggiatori non immuni vadano in Paesi o in aree a rischio, specialmente per territori che non hanno fognature adeguate e scarsi livelli igienico-sanitari. Questa infezione è molto diffusa in territori come:
- Asia;
- Africa;
- Paesi del Bacino del Mediterraneo;
- Medio Oriente;
- Centro e Sud America.
Fra i vaccini consigliati vi è anche quello anti-febbre tifoide. Questa precauzione è raccomandata per coloro che viaggiano in zone endemiche, in particolare nel caso in cui il soggiorno in tali aree sia superiore a un mese, ci si rechi in India o in zone che presentano ceppi di Salmonella typhi resistenti agli antibiotici, come il Vietnam e il Tajikistan.
La vaccinazione anti-rabbia è invece una delle vaccinazioni per viaggio all'estero consigliate per coloro che sono diretti in aree endemiche di Asia, America Latina e Africa che presentano un prevedibile rischio di esposizione alla rabbia. È il caso di viaggiatori che potrebbero entrare in contatto diretto con cani, pipistrelli e animali selvatici.
Per quanto riguarda una patologia come la malaria, invece, bisogna considerare che questa malattia è ritenuta endemica in ampie zone dell'Asia, dell'Africa, dell'America latina e centrale, delle isole caraibiche e dell'Oceania. L'OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, distingue tre zone del mondo che si differenziano per intensità di trasmissione, distribuzione delle specie di plasmodi e dei ceppi isolati di P.falciparum chemioresistenti. In ordine crescente di rischio, ciascuna zona presenta una differente profilassi antimalarica da effettuare, in particolare:
- Zona A, rischio lieve e stagionale. P.falciparum assente o sensibile alla clorochina;
- Zona B, rischio debole nella maggiora parte delle regioni. La clorochina protegge da P.vivax, in associazione al proguanil conferisce una certa protezione contro il P.falciparum;
- Zona C, rischio elevato nella maggior parte delle regioni africane e in alcune aree come l'Amazzonia e le zone rurali del Sud-Est asiatico, debole nelle regioni dell'Asia e dell'America latina. Resistenza alla clorochina in quasi tutte le regioni e alla sulfadossina + pirimetamina in Asia ed in alcune regioni dell'Africa e dell'America latina.
La profilassi antimalarica può cominciare, a seconda del farmaco che si assume, sempre dopo il consulto medico, da una settimana prima dell'arrivo nell'area rischio fino a 24 ore prima dell'arrivo.